Contenuto principale

Messaggio di avviso

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Clicca Qui per ulteriori informazioni.

Torna a FESTA DI SAN DONATO VESCOVO E MARTIRE

Il 14  e il 28 si fa memoria del Santo in occasione di due ricorrenze: 

Il  fulmine che la mattina  del 14 agosto 1779, durante un temporale abbatté la croce del campanile e colpì a morte un tale Giuseppe Guido che negli anni precedenti  aveva decorato gli altari della Chiesa.

Giuseppe Guido  aveva  sposato  una giovane sandonatese, Lucia Conte. In seguito a diverbi con i parenti di lei aveva giurato che non avrebbero più messo piede in San Donato a meno che un fulmine non avesse buttato giù il campanile  della chiesa e avessero chiamato lui per aggiustarlo. La  sposa era amareggiata di ciò perché amava il suo paese natale. Il 14 agosto del 1779 Guido e Lucia,  che abitavano a San Pietro in Lama,  stavano recandosi ad Otranto per la festa dei Santi Martiri, quando un nubifragio li colse nei pressi   di San Donato. Fu allora che decisero di ripararsi  presso la chiesa ma  un fulmine colpì il malcapitato Giuseppe Guido.

In chiesa esiste un quadro che raffigura la scena.

Il  28 di agosto del 1909 in pieno pomeriggio, una tromba d’aria  giungeva verso il paese distruggendo tutto ciò che incontrava. La gente si riversò  in chiesa chiedendo aiuto al Santo. La  statua del Santo venne portata   sul sagrato  e il ciclone  cambiò  direzione riversandosi nella campagna, salvando così persone e cose. E’ una ricorrenza  molto sentita dai cittadini di  San Donato che  vivono questo momento religioso con vera fede.  Alle ore 13,00  del 28 agosto di ogni anno i sandonatesi, lasciando qualsiasi impegno, si radunano in chiesa per quella che viene chiamata “la supplica” che è una preghiera di ringraziamento al  Santo.